Gilda
Charles Vidor, 1958,
Affisso
Quella dei pittori del cinema fu un’arte magica e misteriosa. Il cinema è l’arte del movimento, come sintetizzarla in un rettangolo dipinto? Come estrarre da due ore un’immagine sola? Come trasformare attori bidimensionali, in dèi dell’Olimpo?
In questo volume sono contenute molte delle opere più significative del più autorevole gruppo di maestri italiani; sfogliarlo ci riporta all’emozione sconvolgente di quegli spettatori che, dagli anni Quaranta ai primi Novanta, hanno avuto il privilegio di vedere le strade delle loro città trasformate in spazi espositivi dominati da disegni potenti, capaci, in qualche metro di carta, di sintetizzare un film, di generare il desiderio di vederlo, di imprimerne il ricordo indelebile nella memoria.
{ Gian Luca Farinelli }
Il fortuito incontro tra Maurizio Baroni e Francesco Ceccarelli, Art director di Bunker. Come Lazy Dog Press ha reso possibile la realizzazione di questo volume.
Una selezione di più di 500 manifesti, cui si è data nuova vita grazie a uno straordinario lavoro di restauro e trattamento in fotolito, fondamentale per una buona resa su carta.
Il calligrafo Luca Barcellona racconta di come il lettering nel cinema avesse un ruolo fondamentale nella realizzazione di un manifesto.
Maurizio Baroni dialoga con il pittore di cinema, e racconta aneddoti che riguardano alcuni manifesti contenuti nel libro, ad esempio Nikita e L’ultimo imperatore.
Sessualità
The Chapman Report
George Cukor, 1962
Bozzetto
Il pudore dei sentimenti.
Ci si vergogna di tutti i sentimenti in relazione alla loro intensità, più forti sono e meno vorremmo rivelarli e descriverli.
{ Angelo Cesselon }
L'occhio nel labirinto
Mario Caiano, 1972
Bozzetto
Ho subito ben dodici procedimenti giudiziari, sono stato regolarmente condannato, anche solo con ammende e la non trascrizione nel casellario giudiziario, per offesa al comune senso del pudore. Qualche volta, lo confesso, ho temuto il peggio ma, ripensandoci adesso, la cosa mi fa un po’ ridere. È accaduto che qualche manifesto affisso in tutta Italia venisse denunciato da un’associazione bigotta o da un pretore d’assalto anche a mesi di distanza dalla prima uscita; oggi nessuno di questi manifesti darebbe scandalo.
{ Sandro Symeoni }
A cominciare dal dopoguerra, l’industria cinematografica italiana ha avuto la necessità di coinvolgere artisti per illustrare e promuovere i propri film. Così nacquero i “pittori di cinema”, volgarmente detti “cartellonisti”, termine che non rende giustizia a ciò che viene definita come una vera e propria corrente artistica.
Un volume di 432 pagine, prima opera di questo genere, vengono presi in esame 29 pittori, con 500 illustrazioni a colori spesso inedite che comprendono schizzi, bozzetti, opere provenienti da collezioni private, lavori scartati o destinati ad altri impieghi.
Maurizio Baroni, profondo e appassionato conoscitore, autore e collezionista, attinge dal proprio nutrito archivio personale e passa in rassegna cinquant’anni di cinema italiano attraverso le sue locandine, i suoi manifesti e innumerevoli gustosi aneddoti.
Il libro è rivolto ai cinefili e ai collezionisti, ma anche ai graphic designer e agli illustratori, agli studenti e ai professionisti, come documento storico per gli appassionati e insieme ispiratore per le nuove generazioni di comunicatori.
Testi Maurizio Baroni, Luca Barcellona, Andrea Mi, Alessandra Cesselon
Prefazione Gian Luca Farinelli, Carlo Verdone
Book design Bunker
Formato 24 x 34 cm
—Pagine 432
—Illustrazioni 500 a colori
—Confezione Cartonato
—Edizione Italiano
Giù la testa
Sergio Leone, 1972
Bozzetto
In questo bozzetto appare evidente la grande facoltà e abilità con cui Rodolfo sapeva ritrarre i volti maschili dai tratti duri e marcati, soprattutto quando si riferivano a personaggi di film western.
{ Violetta Gasparri }